Stamattina il tempo è grigio. Quaggiù in Patagonia le cose complicate si risolvono facilmente mentre quelle semplici, come far benzina, diventano un grosso problema.
Incredibile: ieri eravamo a Belluno e adesso siamo già in cammino per raggiungere la Laguna Torre, nel Parco nazionale Los Glaciares in Argentina. Questo sentiero l’ho fatto un sacco di volte ma ogni volta è un’emozione nuova quando si comincia a intravedere tra le nuvole “l’urlo di pietra”, una delle montagne più belle, famose e difficili da conquistare al mondo.
Dopo la sua avventura in Canada, Helias Millerioux torna a casa in Francia, dove affronta la scalata di alcune delle cascate di ghiaccio più belle e rare del paese.
Quest’inverno è stato incredibile, ricco di viaggi e di incontri nei vari luoghi in cui è possibile praticare l’arrampicata su ghiaccio.
All'inizio di gennaio sono partito per il Canada per scalare uno dei posti più interessanti del mondo per le cascate di ghiaccio: il centro-ovest canadese tra l'Alberta e la Columbia Britannica. Lì ho trascorso 10 giorni, in cui ho potuto arrampicare sulle più belle cascate di ghiaccio della zona.
L'arrampicata su ghiaccio è considerata la disciplina più impegnativa dell’alpinismo ed è altresì reputata come un’ottima forma di allenamento per le grandi attività alpine.
Oltre alle abilità tecniche, sono principalmente le stime e le valutazioni delle condizioni del ghiaccio che lo rendono uno sport relativamente sicuro ma eccitante ed avventuroso. Anche saper valutare il rischio valanghe riveste un ruolo cruciale, così come le tecnologie e la qualità delle corde impiegate.
Dalle strade colorate e brulicanti di vita alle pendici di Gasherbrum 2. Questa True Story di Helias Millerioux ci porta in una delle terre sacre dell'alpinismo: il Pakistan.
72 giorni camminando in silenzio da Bobbio, ovvero dalla Valtrebbia e gli appennini piacentini fino a Santiago De Compostela: 2089 chilometri per arrivare di fronte alla sua maestosa cattedrale. Claudio Pelizzeni di Triptherapy ripercorre con noi il suo straordinario viaggio compiuto con voto di silenzio dall'Italia alla Spagna.
Si chiama "The Black Baikal Race" ed è una corsa podistica estrema sul lago ghiacciato del Baikal, in Siberia: un'esperienza sportiva oltre ogni limite, in un luogo ostile con temperature superiori ai -30 gradi.
Il nostro ambasciatore e fotografo professionista Manrico Dell'Agnola è stato lì l'anno scorso, a testare il nostro nuovo Tamaskan.
Per la scalata del Nupse ci sono voluti 3 anni, 3 anni di tentativi prima di riuscire a dominare questa gigantesca parete vicino all’Everest e al Lhotse. Ricordo il 2015, 2016 e 2017 come degli anni davvero fantastici ed intensi.